Una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo.

Henry David Thoreau

mercoledì 6 febbraio 2013

IL GELSOMINO DI SAN GIUSEPPE



Sono sempre affascinata dalle fioriture invernali...cos'hanno di diverso dai seppur bellissimi fiori primaverili o estivi? Beh, di diverso hanno l'originalità e il coraggio  di spiccare tra rami spogli o imbiancati da brina o gelo o neve, o tra foglie di sempreverdi che, però, hanno perso il brio e la lucentezza dei colori di primavera...







E uno di questi fiori tipicamente invernali, ma così estivi per i colori e la bellezza, è il jasminum nudiflorum, anche detto gelsomino di San Giuseppe.

Non è di origine europea, ma, pensate un po', cinese. Contrariamente alla maggior parte dei fiori, è resistentissimo al freddo. Non per nulla, infatti, d'inverno decide di emergere dai germogli e sbocciare lungo rami ancora spogli delle foglie (come dice il suo nome in latino)....rami marroni, dall'aspetto tipicamente invernale, che ricordano il freddo e il gelo.












Un miracolo permette a questa pianta di illuminarsi di tempestose luci gialle, i suoi fiorellini, appunto, che cospargono lunghi e legnosi rami color nocciola. Non potatelo spesso, o troppo, se non per rinvigorirlo, perchè la sua fioritura ricopre tutto il ramo, e non solo la base o solo la punta.
All'appassire dei fiori, compaiono le prime, tenerissime foglioline verdi, di un bel verde scuro e lucido.
Si allunga anche di due o tre metri, prima di fermare la sua crescita...Se avesse appendici, potrebbe arrampicarsi, ma non ne ha. E quindi richiede aiuto per poggiare i suoi leggiadri ramoscelli lungo una parete, una ringhiera, un cancello, un palo, una staccionata.

Se l'uomo non provvede a legarlo, il gelsomino di San Giuseppe striscerà lentamente sul terreno, fino a coprirlo tutto intorno a sè. E offrendo riparo, come il rustico tetto di una capanna, a piccoli animali, come insetti, vermiciattoli del terreno, lumachine. O alla pallina del nostro cagnolino, che gironzola per il giardino alla ricerca del suo giocattolo preferito.
Per chi ama le forme un po' disordinate e scomposte, o per chi ha piccoli spazi un po' incolti, scoscesi o impervi,  è davvero la pianta ideale.




 Non predilige nè ombra nè sole, entrambi le piacciono, entrambi le sono indifferenti, di nessuna in particolare ha bisogno se non per quel minimo che le consente di sopravvivere.
Avrete capito, quindi, che la piantina di cui ci stiamo occupando è davvero molto rustica e poco esigente. Addirittura, si accontenta dell'acqua piovana.


 I ramoscelli ricadenti operano spesso grandi piccoli miracoli della natura: la moltiplicazione della pianta. Ogni ramo che, piegandosi alla sua lunghezza, tocca il suolo, quasi automaticamente, come per un ordine supremo che le viene da chissà quale entità, quasi automaticamente, dicevo, emetterà radici, che cammineranno in lungo fino a formare nuove, tenere, giovani piantine...figlie di quella che l'ha generata, obbedendo a quell'ordine supremo.

 Ci credereste? In Liguria (Italia) viene coltivato per estrarne essenze profumate, e la cosa strana è che il gelsomino di San Giuseppe non profuma affatto!










La cosa più bella, però, di questa resistentissima pianta, è che i suoi fiorellini gialli ci ricordano che tra poco sarà primavera, ispirandoci a lunghe passeggiate fra fiori e colori e profumi....







AUTORE: Emanuela Sannipoli