Una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo.

Henry David Thoreau

giovedì 25 aprile 2013

ALTRE IMMAGINI DEL GIARDINO

LA FARFALLA DI LEGNO

IL BONSAI

IL GERANIO E LA GABBIA......ANZICHE' CANARINI, ALL'INTERNO DUE MINIATURE DI CENERENTOLA E IL SUO PRINCIPE

SOTTO ALLA PALMA, LE MARGHERITE BIANCHE

LA CALLA

L'ORTENSIA

Autore: Emanuela Sannipoli

mercoledì 24 aprile 2013

QUALCOSA DEL MIO GIARDINO

Autore: Emanuela Sannipoli
Ecco le immagini del mio giardino...mancano ancora le rose, che fotograferò quando i primi boccioli si schiuderanno....e la peonia, ricca di boccioli ma, ahimè, ancora restìa ad aprirsi al sole di primavera. Buona visione!
fragoline selvatiche sotto alla magnolia






la base in ghisa  di un ombrellone diventa motivo di decoro

una lampada in porcellana diventa un'anfora antica....troverete le spiegazioni sul mio blog  "ioriciklo.blogspot.com"






il mio ulivo

la rosa di Natale, anzi....l'elleboro....questa è rosso bordeaux, ma i fiori sono ancora chiusi


il vaso appeso, uno dei tanti

le viole selvatiche, sotto al tronco del mirto.....nel giardino roccioso

nel roccioso, qualche garofanino
 Tante anfore distribuite qua e là nel giardino roccioso







sotto la magnolia, vecchi tronchi di legno, bulbi, margheritoni viola, agapanto.....

e una rana dispettosa






 Un po' di colore nel box degli attrezzi....che ne dite?
Spero che vi sia piaciuta questa breve visita....fra poco, calle, erba cipollina, rose, ortensie....

sabato 20 aprile 2013

LA CLEMATIDE

Sembra strano, o forse no, ma la clematide che avevo piantato lo scorso anno è lì, già pronta con i suoi boccioli  a regalarmi uno spettacolo unico ed emozionante.


Per tutto l'inverno non l'avevo più vista, e anche quando l'ho piantata qualche lumaca impertinente ne divorava i germogli e i fiori....fino a che ha dovuto cedere le armi bavose alla mia personale difesa della  amatissima pianta.
Dico amatissima, in quanto per anni l'ho desiderata  e mai acquistata....I vivai della mia zona non la trattavano, e quando mi è capitato di incontrarla in qualche mostra il suo prezzo era davvero proibitivo...fino a che ha cominciato a diffondersi come pianta più comune, e alla fine ho deciso di ospitarla nel mio giardino....il colore che ho scelto è il violaceo, forse uno dei più tipici di questo bellissimo rampicante che, invece, possiamo trovare in tante e diverse tonalità e tipologie diverse di fioritura.....




Tanto delicata quanto forte, se pensiamo che riemerge dal gelo invernale ai primi tepori e comunque già molto vigorosa...Si aggrappa tenacemente con i suoi viticci a tutto quanto intralci il suo cammino, avvinghiandosi contro....



e quando i suoi boccioli si aprono, i fiori esplodono, è il caso di dirlo...Dico esplosione in quanto i fiori sono quasi sempre molto grandi, talora persino doppi, e quindi molto appariscenti.
Pur amando moltissimo il sole, che lè da vita e vigore, la base della pianta deve essere ombreggiata, per tenere costante il livello di umidità di cui necessita.
Fu Dioscoride, botanico e farmacista, a decidere il suo nome. La sua natura può essere legnosa o rampicante, come sopra scritto, e raggiungere dimensioni uniche, fino addirittura a dieci metri....una vera e propria liana!
I suoi fiori sono davvero particolari.






Non hanno una vera e propria corolla, nè producono nettare,  e diffondono un lieve profumo di miele. I suoi petali sono quattro, molto, molto grandi e spaziosi....anche questa caratteristica assai rara. Da bambina i fiori nei miei disegni erano sempre molto grandi, corposi, colorati e dalle ricche sfumature , probabilmente fiori di clematide...Sono fiiori bisessuali, ermafroditi e mai unisessuali...La clematis è persino velenosa. Il suo veleno è fortemente irritante per i nostri occhi e la nostra pelle, e il suo sapore eccessivamente acre.
Ovviamente quella diffusa nei nostri vivai non ha più nulla di così velenoso, in quanto la sua evoluzione ha portato alla perdita di questa caratteristica... Le proprietà della clematide sono apprezzate nella medicina omeopatica, e sono curative per piaghe, ulcere, e lacerazioni della pelle sia umana che degli animali, in quanto dotate di forte potere cicatrizzante.
Il medioevo è il periodo storico in cui venne introdotta in Europa dai crociati. I soldati più meritevoli erano compensati con terreni, nei quali si prese l'abitudine di coltivare la nostra amata clematis. La si preferiva a altri rampicanti come l'edera, la rosa o il gelsomino, in quanto di crescita veloce e, soprattutto, stagionale.













 I coltivatori la utilizzavano per realizzare padiglioni murali estivi molto colorati e fioriti, come quelli realizzati dagli orientali,  per generare zone d'ombra,  e per questo era considerata la pianta ideale, da rimuovere, in quanto sfiorita, ai primi freddi, ossia quando non serviva più. Gli inglesi la chiamavano "Gioia del viandante" poichè la si poteva incontrare lungo i boschi e ai bordi delle strade. Ma in territorio francese, invece, i mendicanti di Parigi realizzarono che potevano essere addirittura urticanti e originavano escoriazioni che apparivano come vere e proprie piaghe. La reputazione della nostra clematide, quindi, subì un duro colpo e da "gioia del Viandante" divenne il simbolo di tradimento e di menzogna.
Le clematidi che abbiamo nei nostri vivai provengono dall'America, dalla Cina, dalla Siberia.
Qualche temerario osava, nei tempi andati, utilizzare i suoi germogli per cucinare frittate, cosa che oggi sarebbe impensabile. Non provateci!


Autore: Emanuela Sannipoli