In quella che era la casa dei miei genitori, prima della
loro scomparsa, c’erano tanti, ma tanti agapanto…o agapanthus, se più vi piace.
Un fiore meraviglioso, una pianta esuberante, dai colori
freddi , i colori tipici dei fiori che amano l’ombra…invece l’agapanto è pianta
del sole, della luce, del calore.
Dell’amore, come richiama il suo antico nome.
La sua etimologia ci riporta all’amore…deriva dal greco “agape” (amore) e “anthos”(fiore)…
Quando mia mamma venne ad abitare accanto alla mia casa, si
portò dietro un agapanto che una vicina aveva dimenticato in un vaso….era più
morto che vivo…bastò un poco di acqua e lui tornò a splendere come era giusto
che fosse.
Si impadronì pian piano del giardino della mamma, fino a
riempire intere bordure.
Finchè non decisi anche io di piantarne un po’ nel mio
giardino…quell'agapanto divenne anche il mio, e il suo tripudio di blu mi fa compagnia a ogni esplosione di
fioritura estiva… E mi piace pensare che se agapanto significa amore, la mia
casa è piena di amore….
Quella casa, invece, dove vissero i miei, non c’è più…qualcuno
l’ha comprata e trasformata….Ora non è più la mia, e non posso dimenticarla o
ricordarla come era, perché è accanto alla mia casa….ne sento i rumori, che non
sono i rumori di mamma e papà, ne sento le voci, anch’esse estranee, e ne vedo
le luci, disposte diversamente da come sono fissate nei miei ricordi….anche i
profumi sono diversi, se mai ci sono.
E gli agapanto, da oggi non ci sono più…Da oggi, se mi
affaccio al balcone, non vedo più quei ciuffi simpatici e buffi che
circondavano l’entrata della casa dei miei genitori. Mi fa pensare alla fine di
un amore. Se non c’è più il fiore dell’amore, non c’è più l’amore…..
Nel linguaggio dei fiori, agapanto sta a simboleggiare la
unione sociale….i nuovi proprietari mi tolgono un ricordo di mia madre, allontanandomi
ancora di più da quel che si dice “buon vicinato”…
L’agapanto è pianta perenne. Non muore. Nemmeno il freddo la
uccide, anche se la fa scomparire per qualche mese….ma l’agapanto, ai primi
tepori, riemerge dal terreno, imperturbabile e pronta a sfidare la nuova
stagione in arrivo, a rinverdire l’aiuola che la ospita, preparando la sua
esplosione di fiori….fiori sferici, enormi e bellissimi, regno incontrastato di
insetti laboriosi.
Blu o bianchi o viola, i suoi fiori sono tutti straordinari….spiccano
sugli altri non soltanto per la loro statura, quanto per la loro eleganza e
robustezza, proprio come gli amori più grandi, quelli che ci piace immaginare
eterni….quelli che, come le foglie nastriformi e avvolgenti che caratterizzano
questa meravigliosa bulbosa, abbracciano
l’esistenza delle persone più fortunate.
Un agapanto non muore nemmeno se privo di acqua.
Alla fine,
la sua origine è sudafricana.
Poche gocce, e lui riprende vita.
Né muore per il troppo freddo, perché non facciamo in tempo a rammaricarci della sua
scomparsa, che è subito pronto a nuovi germogli con i primi tepori.
Ma nulla può contro uno zappettino che, insidioso e violento,
estirpa le radici dell’amore.
Una casa priva di agapanto è una casa priva di amore.
Nel suo paese d’origine è quasi pianta sacra, molto usata
nelle chiese e nei festeggiamenti del Natale. Si ritiene che porti fortuna,
amore, prosperità.
Perciò non esitiamo un istante. Ospitiamolo nella nostra
casa, nel nostro giardino, nel nostro terrazzo, nel nostro piccolo balconcino
di città.
Lasciamoci conquistare
gli sguardi e il cuore. Innamoriamoci
di lui così come, da adolescenti, eravamo innamorati dell’amore.
Ci regalerà decenni di fioriture e di azzurra compagnia. E amore.