Una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo.

Henry David Thoreau

sabato 20 aprile 2013

LA CLEMATIDE

Sembra strano, o forse no, ma la clematide che avevo piantato lo scorso anno è lì, già pronta con i suoi boccioli  a regalarmi uno spettacolo unico ed emozionante.


Per tutto l'inverno non l'avevo più vista, e anche quando l'ho piantata qualche lumaca impertinente ne divorava i germogli e i fiori....fino a che ha dovuto cedere le armi bavose alla mia personale difesa della  amatissima pianta.
Dico amatissima, in quanto per anni l'ho desiderata  e mai acquistata....I vivai della mia zona non la trattavano, e quando mi è capitato di incontrarla in qualche mostra il suo prezzo era davvero proibitivo...fino a che ha cominciato a diffondersi come pianta più comune, e alla fine ho deciso di ospitarla nel mio giardino....il colore che ho scelto è il violaceo, forse uno dei più tipici di questo bellissimo rampicante che, invece, possiamo trovare in tante e diverse tonalità e tipologie diverse di fioritura.....




Tanto delicata quanto forte, se pensiamo che riemerge dal gelo invernale ai primi tepori e comunque già molto vigorosa...Si aggrappa tenacemente con i suoi viticci a tutto quanto intralci il suo cammino, avvinghiandosi contro....



e quando i suoi boccioli si aprono, i fiori esplodono, è il caso di dirlo...Dico esplosione in quanto i fiori sono quasi sempre molto grandi, talora persino doppi, e quindi molto appariscenti.
Pur amando moltissimo il sole, che lè da vita e vigore, la base della pianta deve essere ombreggiata, per tenere costante il livello di umidità di cui necessita.
Fu Dioscoride, botanico e farmacista, a decidere il suo nome. La sua natura può essere legnosa o rampicante, come sopra scritto, e raggiungere dimensioni uniche, fino addirittura a dieci metri....una vera e propria liana!
I suoi fiori sono davvero particolari.






Non hanno una vera e propria corolla, nè producono nettare,  e diffondono un lieve profumo di miele. I suoi petali sono quattro, molto, molto grandi e spaziosi....anche questa caratteristica assai rara. Da bambina i fiori nei miei disegni erano sempre molto grandi, corposi, colorati e dalle ricche sfumature , probabilmente fiori di clematide...Sono fiiori bisessuali, ermafroditi e mai unisessuali...La clematis è persino velenosa. Il suo veleno è fortemente irritante per i nostri occhi e la nostra pelle, e il suo sapore eccessivamente acre.
Ovviamente quella diffusa nei nostri vivai non ha più nulla di così velenoso, in quanto la sua evoluzione ha portato alla perdita di questa caratteristica... Le proprietà della clematide sono apprezzate nella medicina omeopatica, e sono curative per piaghe, ulcere, e lacerazioni della pelle sia umana che degli animali, in quanto dotate di forte potere cicatrizzante.
Il medioevo è il periodo storico in cui venne introdotta in Europa dai crociati. I soldati più meritevoli erano compensati con terreni, nei quali si prese l'abitudine di coltivare la nostra amata clematis. La si preferiva a altri rampicanti come l'edera, la rosa o il gelsomino, in quanto di crescita veloce e, soprattutto, stagionale.













 I coltivatori la utilizzavano per realizzare padiglioni murali estivi molto colorati e fioriti, come quelli realizzati dagli orientali,  per generare zone d'ombra,  e per questo era considerata la pianta ideale, da rimuovere, in quanto sfiorita, ai primi freddi, ossia quando non serviva più. Gli inglesi la chiamavano "Gioia del viandante" poichè la si poteva incontrare lungo i boschi e ai bordi delle strade. Ma in territorio francese, invece, i mendicanti di Parigi realizzarono che potevano essere addirittura urticanti e originavano escoriazioni che apparivano come vere e proprie piaghe. La reputazione della nostra clematide, quindi, subì un duro colpo e da "gioia del Viandante" divenne il simbolo di tradimento e di menzogna.
Le clematidi che abbiamo nei nostri vivai provengono dall'America, dalla Cina, dalla Siberia.
Qualche temerario osava, nei tempi andati, utilizzare i suoi germogli per cucinare frittate, cosa che oggi sarebbe impensabile. Non provateci!


Autore: Emanuela Sannipoli

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