Una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo.

Henry David Thoreau

domenica 1 dicembre 2013

IL BIANCOSPINO - La pianta delle fate


Biancospino...già solo il nome evoca  purezza, forza e bellezza...Purezza perchè bianco è il colore del candore e della innocenza. Spino, simbolo di forza, difesa e attacco allo stesso tempo. Bellezza, perchè il suo aspetto è davvero stupendo. E oltretutto la sua stessa etimologia richiama a quanto ho appena detto.














Kratos è la forza, Oxus è acuminato, e Anthos è il fiore. I suoi fiori decidono di aprirsi al sole di maggio, rilasciando un aroma delicato e impercettibile, mentre i frutti ci donano il loro rossore ai primi venti dell'autunno.


















Questa pianta non solo è selvaggiamente bella, ma ha anche poteri curativi. Fa dilatare i vasi sanguigni affaticati dai ritmi moderni, rilassa la nostra mente, allontana la tensione. Utilizziamolo, quindi, per le nostre tisane rilassanti. Ci darà sollievo al corpo e alla mente. In erboristeria potremo  trovare olii essenziali, tinture, tisane e altri prodotti a base di biancospino che ci aiuteranno ad allentare la tensione. Le sostanze in esso contenute sono tante e tutte molto preziose, come il potassio, ad esempio.

Gli antichi Romani credevano che potesse allontanare gli spiriti del male, proprio per le sue spine, e veniva per questo utilizzato nei riti religiosi in segno di protezione per sposi e nascituri. La Ninfa Carna era ritratta sempre in compagnia di un ramo di biancospino, proprio per allontanare spiriti maligni e brutti influssi sui sogni dei piccoli. Venivano legati ramoscelli di biancospino attorno alle culle dei neonati, per scongiurare brutti pensieri. Laddove c'era un biancospino, si credeva che si incontrassero fate e spiriti buoni.
A Maggio, mese di castità per i romani e la loro dea Maya, non si celebravano matrimoni: se ciò accadeva, venivano arsi rami di biancospino per scacciare i sortilegi della dea offesa e placare le sue ire.
Anche i greci usavano decorare gli altari nuziali con rami di biancospino, in segno propiziatorio. Come capirete, è quindi la fertilità e la speranza il segno lasciato dalla nostra amata pianta.
Anche nella cristianità si trovano tracce di questo arbusto; Giuseppe di Arimatea vide il suo bastone trasformarsi in biancospino quando lo piantò in terra. Questo avvenne dopo che Giuseppe seppellì il corpo di Cristo...e fu lì, dove nacque il biancospino, che Giuseppe fondò la prima chiesa.
E nel piccolo paesino umbro dove è nato mio papà, si racconta di una apparizione della Vergine Maria in un punto in cui ogni anno, a Natale, sbocciano incredibilmente i fiori del biancospino che, per sua natura, non fiorisce prima della primavera.



Anche per questo motivo è legato alla speranza, e il Natale è l'occasione giusta per donare bacche di biancospino.





La sua rusticità e adattabilità gli consente di crescere anche in terreni pietrosi e aridi e, sebbene sia un arbusto dalle dimensioni contenute, può esplodere e raggiungere svariati metri di altezza. Ed è attaccato alla vita...sicuramente vivrà qualche anno in più dei nostri!
Non raccogliete il biancospino: una vecchia leggenda narra che chi lo fa raccoglie su di sè sventura e malasorte. Fate, quindi, sempre in modo che qualcuno ve lo doni in segno di amore e di speranza.





Autore: E.Sannipoli

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